Italia: connettersi agli hot spot sarà nuovamente libero?
Web e Business Autore: Alessandro Crea Aggiungi un commentoDopo i tragici accadimenti del 2005 nella metropolitana di Londra, seguenti al clima internazionale post 11 settembre, in Italia era stata approvata una legge antiterrorismo, il famoso Decreto Pisanu, il cui nome è Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale. Si trattava di un provvedimento molto articolato, tra le cui voci era presente anche la regolamentazione di Internet, in particolare la possibilità di connettersi in maniera wireless alla Rete, tramite hot spot pubblici. La procedura, da allora, richiede l’identificazione dell’utente, tramite presentazione di un documento di identità. Ora, a quattro anni dall’approvazione di quella legge, un altro governo di centro destra cambia idea e propone di tornare al libero accesso.
In particolare il promotore della modifica è l’Onorevole Roberto Cassinelli, firmatario della proposta, assieme ad altri dodici deputati. Secondo costoro infatti vietare le connessioni anonime ad Internet ed imporre ai fornitori di conservare un registro con l’annotazione di indirizzo IP e numero di telefono identificanti l’utente collegato, è un provvedimento che in questi anni ha di fatto rappresentato “un freno allo sviluppo ed alla diffusione di postazioni pubbliche di accesso ad Internet” nelle parole dello stesso Cassinelli, che continua “E’ opportuno evidenziare che nessun Paese occidentale adotta una normativa tanto restrittiva: neppure gli Stati Uniti, le cui leggi contro il terrorismo sono le più severe del mondo”. Una revisione della normativa, quindi, appare oggi assai auspicabile.
Con la proposta di legge n. 2962, si vuole quindi riaprire la strada alla possibilità di usufruire di connessioni Internet pubbliche senza essere affatto identificato. Vista la delicatezza dell’argomento, il clima dal 2001non è poi molto cambiato, viene delegato il Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico ed il Ministro della pubblica amministrazione e innovazione, a stabilire i casi in cui resterà comunque necessaria l’identificazione dell’utente. Dove si rendesse comunque necessaria l’identificazione La proposta vuole comunque sancire l’attuabilità di procedure di identificazione, si cercherà comunque di implementare procedure che non richiedano l’esibizione di un documento d’identità da parte dell’utente, in modo che esse siano svincolate dall’interazione personale tra utente ed operatore, preservando in questo modo al tempo stesso sia la sicurezza pubblica che il carattere di immediatezza delle nuove tecnologie.
Un esempio potrebbe essere effettuare il riconoscimento attraverso i dati associati alla SIM del cellulare. L’utente, per richiedere l’accesso ad un servizio wireless pubblico, potrebbe infatti inserire il suo numero di cellulare e ricevere, tramite SMS la chiave di accesso da usare per collegarsi.
novembre 27th, 2009 at 6:09 pm
Più che una norma antiterrorismo il decreto Pisanu mi sembra solo un tassello alla sempre più ossessiva presenza del “Grande fratello” che ci controlla in ogni momento alla faccia della tanto decantata privacy che vale solo per il privato cittadino che non puà accedere ad informazioni altrimenti utili che non danneggiano nessuno se non chi ha qualcosa di losco da nascondere.
per un criminale o un terrorista non mi sembra ci siano grossi problemi nel procurarsi carte di identità false e sim rubate o comprate da qualche poveraccio o extracomunitario .